Sunday, July 14, 2013

Vista con Camera

 
"Ho sempre pensato al senso del fotografare fin da quando ho 
iniziato. Anzi forse più' indietro nel tempo, quando bambino 
guardavo l'Album di famiglia o l'Atlante geografico, un 
bellissimo atlante che intercalava, alle carte geografiche, 
pagine illustrate di fotografie di tutto il mondo. Forse e' stato 
questo il primo incontro con l'opera fotografica. Questi due 
libri così diffusi,apparentemente scontati, ordinari, contengono 
le due categorie del mondo. O meglio come io l'intendevo era
rappresentato da queste due opere. L'interno e l'esterno, il mio 
luogo, la mia storia e i luoghi e la storia del mondo. Una 
piccola bibbia laica illustrata e una grande bibbia pubblica con 
la storia e i luoghi degli altri. Un libro per restare e uno per
andare."
 
"Il cinema ha avuto un ruolo rilevante nel mio interesse per
l'immagine. Dopo la guerra il cinema significava un camion che 
girava fermandosi la sera nei villaggi di campagna e proiettando 
film sulle pareti esterne della casa. Il primo film che ho 
visto e' stato "Muraglie," con Stan Laurel e Oliver Hardy. Il 
muro della mia casa si era animato magicamente, dei paesaggi 
prendevano forma. Un muro era stato proiettato su un altro muro." 



"Un uomo cammina lungo una strada che costeggia il mare, una donna
sta stendendo il bucato, canticchiando una canzone.
Sullo sfondo dei bambini giocano in uno spiazzo e un po' più' 
lontano, un tendone da circo e una giostra. 
E' una sequenza di pochi attimi, solo qualche fotogramma del film 
'La Strada' di Federico Fellini. Credo che quel momento si sia 
fissato bene nella mia testa; la musica, il telo bianco, la 
giostra, le case e, in fondo, l'apparizione del mare. In questi
pochi attimi, in questo aspetto così' domestico, privo di enfasi
e di retorica, in questo incontro, molto dolce, mi si e' rivelato
tutto un modo nuovo di guardare nel paesaggio."


 
Luigi Ghirri, Vista con Camera